Gotti e De Rossi, sfida di incroci: hanno una cosa in comune

Si sono sfiorati una quindicina di anni fa in azzurro, quando uno studiava gli avversari per conto del ct Donadoni e l’altro giocava da leader nel centrocampo della Nazionale. Si sono conosciuti meglio l’estate scorsa a Coverciano, incrociandosi in aula per seguire la relazione di Roberto De Zerbi, uno dei tecnici più ammirati del momento. Lecce-Roma rappresenta il primo confronto tra due allenatori gentiluomini, Luca Gotti e Daniele De Rossi, che si stimano reciprocamente pur avendo raggiunto la Serie A attraverso sentieri opposti: Gotti ha percorso la mulattiera degli studiosi, composta di lunghi passaggi nel calcio giovanile e nei preziosi meandri degli staff senza copertina, mentre De Rossi ha imboccato l’autostrada dei fuori categoria grazie al passato da campione del mondo che gli ha concesso più rapidamente il patentino e la credibilità necessari per meritare un’occasione di alto livello.

De Rossi e Gotti, idea propositiva del gioco

Non vedono il calcio proprio allo stesso modo ma condividono l’idea propositiva del gioco. Da secondo di Donadoni, Gotti era l’esperto di tattica e strategia che spesso consigliava l’utilizzo del tridente offensivo. Anche a Cagliari, dove l’obiettivo fondamentale era raggiungere la salvezza. A Udine e La Spezia, le precedenti esperienze da primo in Serie A, Gotti ha quasi sempre utilizzato la difesa a tre ma lo ha fatto perché riteneva fosse il modulo più adatto alle caratteristiche della rosa: a Lecce, dove ha cominciato con una vittoria importantissima a Salerno spingendosi a +4 sulla zona retrocessione, ha preferito mantenere la struttura a quattro ereditata da D’Aversa per non creare scompensi ai giocatori.

Lecce-Roma il primo incrocio tra Gotti e De Rossi

Ecco. Tutti e due pensano che i calciatori contino molto più di chi li dirige. E infatti, oltre allo stile educato nella comunicazione e alla passione per la lettura, Gotti e De Rossi hanno senz’altro il comune la versatilità. Non vedono gabbie e dogmi nei sistemi di gioco, semmai li sfruttano per cercare soluzioni. Merito anche di professionisti che li supportano quotidianamente. Due dei collaboratori che oggi sono alla Roma con De Rossi, il preparatore atletico Gianni Brignardello e il match analyst Enrico Iodice, hanno lavorato con Gotti. È un altro segnale, dopo la simpatia per De Zerbi, di una filosofia del mondo assimilabile. A Pasquetta sarà il loro primo testa a testa: aspettiamoci una partita in cui nessuno starà ad aspettare le mosse dell’altro.

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